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La consuocera


di Oreo_57
02.09.2024    |    19.103    |    13 10.0
"Ora il sesso era tornato ad essere importante..."
Arriva un giorno della vita in cui un figlio si trova una compagna, vanno a vivere assieme e quindi hai l’opportunità di conoscere altre persone, i parenti di lei in questo caso.
Per fare una cosa carina decidiamo di invitare i genitori di lei ed i ragazzi per un pranzo a casa nostra.
La domenica si presentano da noi. Lui, Giuseppe, un uomo abbastanza anonimo, direi un tipo qualsiasi, anche il nome molto comune. Lei, Ornella, quando la vedo mi si blocca il respiro.
Capelli lunghi neri, occhi azzurri, un corpo ben modellato in un tailleur elegante, belle gambe e piedi dentro tacchi molto alti. Una donna di mezza età che non passa inosservata.
Si mangia e si chiacchiera. Lui parla solo di lavoro, lo trovo noioso. Lei allegra e solare, non parla molto di lei, scoprirò poi che fa l’insegnante.
La giornata corre allegra ed alla sera quando siamo soli io e mia moglie commentiamo. A lei la consuocera non piace, la trova sofisticata, un po' altezzosa, una che se la tira. Noto in lei una certa repulsione tipicamente femminile. Non le dico che a me piace perché scatterebbero stupide gelosie. Mi tengo sul vago.

Nei mesi successivi ci si incontra ogni tanto anche senza volerlo. Non abitiamo distanti. Quando la incontro mi pare sia felice di vedermi. Anche io lo sono.
Un giorno ci incontriamo casualmente e visto che lei dice di non avere fretta la invito per un caffè. Le devo confessare che non possiamo stare vicino a casa, se mia moglie ci vede…!!!
Anche lei preferisce un luogo piu riservato.
Ci spostiamo di qualche chilometro ognuno con la propria auto, il pomeriggio scorre in un bar in riva ad un lago. Si ride e si scherza. Non posso fare a meno di confessarle che mi piace.
Ma le spiego anche che è vero che mi piace come persona in senso generale ma anche molto fisico. Mi piace come donna. Insomma, le dico:
“Se tu non fossi la madre di Antonella ti corteggerei!”
fa una risatina, ma non di scherno. Direi di imbarazzo. Diventa rossa. Dopo un minuto di silenzio si schiarisce la gola e mi dice :
“Mi pare che tu ci stia provando”
“Ma davvero pensi una cosa simile?” le dico in senso ironico.
“Nella nostra posizione sarebbe imbarazzante e pericoloso, mio marito è geloso per cui sai che rischi? Facciamo i consuoceri e basta dai.”
“Ma lo dici solo per toglierti d’impiccio. Va bene dai, capisco che non puoi essere interessata ad uno come me”
“Non è vero. Anzi, sono felice di questa tua dichiarazione ma sarebbe meglio di no”
“Sarebbe meglio? Oppure è meglio? Sono cose diverse”
“Mi stai confondendo” mi dice
Ora è imbarazzata, la vedo nervosa. Non sa più cosa dire. Credo che…. Vorrebbe!!!
Ci lasciamo ben sapendo che il discorso non finisce li.
Dopo una settimana mi manda un messaggio, chiede se può disturbarmi visto che sono in ufficio.
Ovvio, dico di si. Mi chiama e dopo i soliti convenevoli senza tanti imbarazzi mi dice :
“Devo parlarti ”
“Va bene, dimmi”
“Non qua al telefono. Quando esci se puoi passa da me”
“Ve vuoi vengo anche subito”
Acconsente.
Con una scusa esco dal lavoro, posso farlo senza problemi.
Arrivo a casa sua, sono nervosetto. Non so cosa voglia dirmi. Penso che sia una cosa del tipo “lasciamo perdere”.
Suono, salgo le scale. La porta è aperta. Busso ed entro.
Lei in fondo al corridoio mi aspetta. E come già la prima volta che la vidi sono senza parole.
Bellissima, molto elegante, vestita come se dovesse uscire, truccata, con le scarpe con il tacco alto. Penso voglia andare da qualche parte.
“Come sei elegante. Stavi per uscire o vuoi uscire con me?”
“Non posso riceverti a casa mai in modo sciatto. Ti aspettavo ma non voglio uscire”
Mi faccio coraggio e le dico solo:
“sei bellissima e ….. ti desidero”
“facciamo questa sciocchezza e …. divertiamoci!” mi risponde.
Senza aspettare altro ci abbracciamo, la stringo a me. Il suo corpo aderisce al mio. La appoggio al muro e cerco le sue labbra. Le trovo, apre le labbra e le nostre lingue si trovano, ruotano nelle bocche come se ci volessimo divorare. Ma le lingue non bastano, sono le mani ora in azione.
Le sue corrono lungo le mie spalle, sul collo. Le mie sui suoi fianchi, scendono verso il basso, le passo sulle natiche e scendo ancora fino a trovare l’orlo della gonna del tailleur. Lo afferro e lo faccio salire fino a scoprire le natiche, le accarezzo; per essere una donna di mezza età sono belle toniche. Mente lo faccio continuiamo a limonare come ragazzini. La saliva ci esce dalle bocche e si mischiano, Trovo eccitante la cosa ed anche lei.
“Ti voglio Ornella. Voglio venire a letto con te”
“Prendimi dai. Non lasciare che ci ripensi.”
“Sei mia”
“Andiamo in camera”
“Ma nella tua camera da letto?”
“Si, non ho mai fatto sesso su quel letto se non con Giuseppe. Ma voglio che tu mi prenda li, mi eccita il pensiero. Voglio essere porcella con te”
“Mi stai arrapando Ornella, non resisto”
In poco tempo ci siamo trovati in camera sul letto matrimoniale. Lei con solo le mutandine, distesa a gambe larghe. Io in piedi completamente nudo con il cazzo duro in mano.
Stavo per avvicinarmi al letto ma lei mi ferma.
“Ti devo dire una cosa importante. Io con te voglio fare la porcella, fare tutto quello che con mio marito non ho mai fatto o che non faccio più. Tu devi fare altrettanto con me. Non sarò la copia di tua moglie, sia ben chiaro. Ti voglio porcello, sensuale, passionale. E voglio che tu mi dica porcate, mi eccitano.”
“Ornella, sarò tutto questo. Il tuo porcello e tu sei una gran maiala”
Senza aggiungere altro si sfilò gli slip. Una fica depilata,
bellissima, con grandi labbra.
Le allargò con le mani e senza aspettare oltre mi disse:
“Prendimi ora, penetrami subito. Voglio sentire subito il tuo cazzo che mi entra dentro. Poi faremo tutto il resto. Ora scopami, chiavami, fottimi….!!!”
“Porca, mi hai eccitato da morire. Guarda che cazzo duro”
E senza aspettare mi avvicinai con il cazzo alla sua fica. La toccai, era fradicia di umori. Spinsi il cazzo dentro e lei lo accolse con un urlo. Sentivo la fica calda e scivolosa. Cominciai a pomparla mentre lei a cosce spalancate sembrava una prostituta da strada. Mi teneva le natiche e mi tirava a se. Ero talmente eccitato che rischiai di sborrare subito. Resistetti ancora ma poi:
“Ornella, tesoro, non resisto, mi stai facendo scoppiare”
“Mi piace se mi chiami tesoro. Non resistere. Non ti preoccupare. Sono anch’io eccitata”
“Sto per venire!!!”
“Anche io, dai continua, chiavami ancora e poi riempimi la fica. Vienimi dentro, sono tua”
“Non resisto”
“Sto per venire anche io, daiiii, eccooooo, sto per godere, fammi godere”
Mi incitava, vedevo che stava per venire e …
“Sto godendo amore, riempimiiii, schizzami la sborra daiiii”.
Non resistetti oltre, le scaricai una quantità di sborra notevole mentre si dimenava sotto di me per prendere bene il cazzo dentro.
Mentre le venivo dentro la baciai, le nostre lingue erano furiose, non si staccava più dalla mia bocca, mi teneva la testa ferma contro la sua.
Per un paio di minuti rimanemmo fermi, esausti, sudati. Sentivo il cazzo che scivolava fuori, toccai con la mano, sembrava ci fosse miele. Il mio sperma ed i suoi umori erano un miscuglio incredibile. Volevo andare a leccare ma lei mi fermò.
“Non ti muovere ora, avremo tempo per fare tante cose. Ora stai qua fermo”
“Da quanto tempo non scopavo così. Sei eccitante da morire cara. Mi hai svuotato”
“Era da molto anche io che non godevo così. Con quel cornuto di Giuseppe ormai si fa solo il minimo indispensabile. A me non basta. Dovrai pensare tu a soddisfarmi, a farmi godere. Voglio che tu mi faccia sentire desiderata. Mi devi far sentire donna!”
La baciai ancora,
Sapevamo entrambi che questo era solo l’inizio. Un buon inizio.
Il pomeriggio proseguì nello stesso modo. Da troppo tempo il sesso era diventato per me una attività ginnica che non rilasciava soddisfazioni o piaceri. Ora il sesso era tornato ad essere importante. Sarebbe durato? Non era il momento e non lo è neanche ora, di farsi domande.
La cosa importante era sapere che con Ornella sarebbe stato appagante. Ci eravamo detti che non volevamo avere limiti. Non avevo idea di dove saremmo arrivati!!!!
E.....ne abbiamo fatta di strada.






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